13 ago 2015 0 Commenti
Re Niliu su Folker …
Arriva opportunamente questa ottima traduzione a cura della nostra amica Rossella Li Vigni, di una recensione apparsa recentemente sulla rivista musicale tedesca Folker. Thanks Rossella!
Re Niliu sono stati negli anni 80 la forza trainante di una nuova musica popolare calabrese.
Antichi strumenti etnici acustici si erano già incontrati con chitarre elettriche e altri strumenti moderni. Sonorità tradizionali in contrasto con il jazz e influenze di altre culture. Ora, 14 anni dopo il loro scioglimento nel 2001, la band si è allargata a 7 elementi, sotto la guida di Ettore Castagna e ha pubblicato un nuovo album. All’ascolto ci si chiede: “la Calabria si trova ancora in Europa, oppure ha perso le proprie radici arcaiche nel resto del nostro continente?”. Chi alza il volume a pieno ritmo, trova forse la risposta: Mimmo Mellace percuote strumenti di tutto il mondo, in una danza ipnotica insieme alla zampogna, la fisarmonica e una quantità di strumenti di accompagnamento che in una sola recensione è impossibile enumerare. Poi il canto. Rude, terragno, incisivo. Proprio come la musica, la colonna sonora di una terra montuosa che circonda il mare, dove le pecore si fermano davanti ai salici e un pastore può imbattersi qua e là in piante allucinogene.
“In a Cosmic Ear” è un inizio di un nuovo mondo (musicale), ma anche una riconsiderazione di una Calabria lontana da ogni cliché.