02 feb 2015 0 Commenti
Ma si trova ancora “Non suli e no’ luna”? … Ci scrive Francesco Latorre
Ci scrive Francesco Latorre su FB:
“Carissimi Re Niliu, mi sono avvicinato da poco al mondo della musica folk calabrese (ed essendo nel contempo calabrese ed amante della buona musica – anche folk – è doveroso!) ed il vostro nome è uno di quelli che spicca, un po’ per l’importanza storica, un po’ per l’indubbia bellezza dei vostri arrangiamenti di livello eccelso. Vorrei chiedervi: è possibile reperire copie fisiche dei vostri CD? Almeno del debutto “Non suli e no luna”, che trovo superbo! Grazie e buona musica”.
Risponde Mimmo Mellace:
“Ciao Francesco, grazie per i tuoi complimenti, davvero graditi. Dunque…Se hai una copia in vinile di Non suli e no luna, tienitela stretta perchè non fu mai ristampato. Se hai poi la prima tiratura in cartone bianco (la seconda virava un po’ al grigio, decisamente meno bella, allora mettila in cassaforte! Non esiste purtroppo una versione in Cd, ma è uno dei nostri progetti futuri quello di farne una versione digitale, magari rimasterizzandolo, per tirare fuori meglio i suoni,visti i limiti della registrazione originale, con finanze permettendo. Il fatto è, che non lo potremmo ristampare senza avere anche un artwork all’altezza, con relativo libretto, che come tutti i nostri lavori è particolarmente curato. Ti stai chiedendo se la Regione Calabria dovrebbe finanziare la preservazione/digitalizzazione di questo lavoro, con tutti i soldi che si mangia in fesserie o tornano a Brussells? La risposta è SI. Da quando il gruppo esiste, nessuna istituzione ha speso un centesimo per supportare non tanto un gruppo musicale, quanto una vera e propria operazione culturale. Forse perché, almeno fino a quando è stato in attività, (diciamo quasi la fine degli anni ’90), la moda del Sacro Tarantesimo a tutti i costi, Salento Beach Style, ancora non aveva contagiato anche la più sperduta Pro Loco che per anni era ostaggio del classico impresario-squalo locale, che gli rivendeva da anni artisti bolliti degli anni ’60, decuplicandone il loro cachet, rispetto al reale valore di mercato. (Non affettivo, quello non si discute mai…).Di musica popolare di qualitè, etnica o world come la vogliamo chiamare, non si poteva neanche fare cenno. Pensa che una volta la proprietaria di un famoso camping a Caminia di Catanzaro, di cui taccio il nome per pietà, mi tormentò per organizzare una serata nel suo locale , praticamente in riva al mare.Dopo l’ascolto di Pucambu, mi disse: “…ma ci sono le zampogne! Forse non è il caso…Certo, pensai, se sei una capra, come fai a sopportare il suono che produce un tuo simile sventrato e ripulito a dovere con la calce? Di Caravi se cerchi bene puoi trovare la versione Cd, mentre quasi introvabile è Pucambu, (una volta lo vendeva una francese a 150 euro??!!), considerato da tutti il lavoro dove abbiamo fatto, per così dire quadrare artisticamente il cerchio, ma ti annuncio che miracolo!!, su Amazon ne esistono due o tre copie a prezzi modici…Io stesso dopo averne regalate ai tempi a destra e a manca (o sprecate come l’esempio di cui sopra), sono rimasto con una misera copia, e ho ancora oggi richieste continue …Quindi, fammi sapere, altrimenti corro a comprarle io! Ciao e continua a seguirci.Mimmo Mellace Ps: ovviamente è inutile che ti raccomandi di fare ampie scorte del nuovo cd, In a Cosmic Ear, altrimenti vedi cosa può succedere?”
E poi ancora Francesco:
“Interessantissimi aneddoti! Purtroppo gran parte delle persone ha una propensione per la musica mediocre, e anche la musica folk non fa eccezione, DEVE essere fruibile per poter “acchiappare” un pubblico più nutrito (vedi commercializzazioni che sanno di plastica del folk irlandese, che personalmente adoro). Chiaramente spesso le cose più valide sono introvabili, purtroppo ho potuto ascoltare “Non suli e no’ luna” integralmente su youtube (attraverso il link presente sul vostro sito: meno male che almeno lì è presente! Magistrale e malinconica “Occhi turchini”). Il vostro ultimo lavoro, invece, si trova facilmente anche su ibs e al più presto lo comprerò. Grazie per la risposta nutritissima – è davvero un onore parlare con musicisti preparati, sia dal punto di vista strumentale che da quello etnomusicologico -, continuerò sicuramente a seguire sia voi che le altre realtà musicali calabresi… e spero che un giorno riuscirete a convincere la nostra regione che la musica, quella vera e sentita, di qualità, merita qualche soldo in più, deve essere preservata attraverso la diffusione; alla fine non si chiede molto. Buona continuazione di carriera! “